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La prima volta a Varmo Molte volte ogniun per conto suo,poche volte due alla volta ma mai tutti quanti insieme. Roby,
molto fiume poco mare, il Bruno sia mare che fiume, Mace solo mare e Marino, niente ne de un ne dell'altro. Un giorno, un
quinto elemento fuori della nostra cerchia dice che in clapa vanno a fare l'apertura della stagione di pesca a Varmo. Perchè no
pensiamo fra di noi, quindi in preda ad una magica euforia ci prepaiamo per l'apertura. Molti di noi non conoscono le
regole quindi speriamo che Bruno ci illumini ed intanto ci spartiamo i compiti. Mace alla cambusa, Roby al facchinaggio
Bruno all'attrezzatura,esche e tecnica avanzata. Marino guarderà.L'alfetta viene caricata la sera prima, le esche
vengono tenute vive da un mangianastri con canzoni marittime incastrato nel cestino ed il tutto ben chiuso in frigider. Tutti al
bar per festeggiare l'avvenimento. Troppe birre cacchio !! La mattina è nera, alzata alle 04.00 due" cichere "di caffè a
canna, la testa che batte, l'occhio che pulsa ed incominciano le solite domande idiote, che avrebbero dovuto essere fatte
la sera prima. Dov'è Varmo ? te ga fà benzina ? se pesca a velo o a fondo ? se un fiume o un lago ? ...mi go sentì che se
una specie de golfo !! Innesto la prima, porto l'alfetta sul raccodo sotto lo sguardo dell'occhio rosso della riserva. Per
fortuna che esiste Gonars !! Lì dopo l'ennesimo caffè faremo il punto della situazione. Durante il tragitto il Roby
non proferisce parola. Si vede subito che è preoccupato, lui abituato agli spazi aperti nella pesca solitaria alla mosca.
Ora dovrà fare i conti con personaggi strani, nervosi e soprattutto molto vicini. Come lancerà la mosca ? ma la mosca ce
l'ha o deve appena prenderla ? Suda, si contorce sul sedile, annaspa bofonchia starnuta, non è lui !! Arriviamo sul posto
senza sapere se siamo i primi o gli ultimi. E' ancora notte fonda e prima di noi c'è una marea di gente, alcuni devono aver
dormito in acqua per prendere il posto migliore, altri erano già lì dalla notte dei tempi. Dove cacchio ci mettiamo ?
Il fiume è piccolo, la sponda opposta è a 5 mt. si e no, profondità del rio 20 cm. ma che cacchio di pesca è questa ? Il
fiume brulica di pescatori di ogni tipo, con almeno 10 canne a testa, che mangiano panini e succhiano camole per dare
all'esca quel non so chè di gusto di vino. Qui ci sono le marmorate dice qualcuno; è pesce di mare duro come il marmo ?
domanda Roby !! Un pescatore gli sputa in un occhio e mentre lo trasciniamo via gli togliamo la camola incastrata nelle
ciglie, un'esca in più fà sempre bene. Trovatosi un posto a lui congeniale, Roby si siede ed incomincia a prepararsi
l'attrezzatura, non curante di un omone sui 2 mt. e di 120-130 Kg. circa, che cerca di togliere la lenza da sotto il culo di
Roby.Il primo cazzotto arriva veloce rapido e silenzioso fra le scapole del nostro. Il rinculo gli fa saltare dalle mani
la canna da pesca che finisce in acqua, per prenderla si disiquilibria in avanti e si ribalta a faccia in giù nel rio. Canna
persa e bagato fino ai gomiti, buon inizio !! Fatto pace con l'energumeno passa da Mace per chiedere quando inizia la gara e
capisce di essere in ritardo di una buona mezz'ora. Torna frettolosamente al suo posto che non trova, chiama Bruno in suo aiuto
che glielo nega perchè è in piena cattura. Per fortuna non faremo la parte degli imbecilli !! sappiamo pescare anche noi.
In preda al panico ello cerca la sua roba e la vede sull'altra sponda sotto ad un albero rachitico con pochi rami, ma basteranno
questi a cambiare la giornata per Roby. Chi l'ha buttata là ? Il sorriso sarcastico dell'omone pone fine ai suoi quesiti.
Attraversa il rio scalzo e decide di pescare da la. Pessima decisione. Dietro e sopra un albero, davanti l'omone, sui lati
una marea di pescatori imbufaliti. Mai domo prende la lenza, inserisce più camole, fa roteare il tutto in un mulinello
vorticoso e con un colpo di reni e di polso lancia. Il tempo per noi di raccogliere in fretta le nostre cose e scappare
alla macchina che l'omone, primo
in testa del gruppo di assatanati, stava attraversando il rio, bestemmiando e cercando di togliersi il filo 0.16 dall'orecchio
e contemporaneamente la mosca dal naso. Roby cercando in un disperato tentativo di discozzare il suo filo dalle canne di
vari pescatori, dà con impeto una ferrata che si rivela un suicidio. La lenza dell'omone viene come portata via da una mano
invisibile, ma visibilissima è la canna sull'albero con il filo intorcigliato ai rami. Vicino all'alfetta e bevendo vino
sentivamo grida di aiuto ma eravamo troppo impegnati a spiegare ad una folla un pò incazzata che era la prima volta
che venivamo ad una apertura e quell'omino gracile e sbadato non lo avevamo mai visto prima lasciando così Roby
al suo destino.
VECCHIO PORCO PESCATORE
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